La gioia di scrivere, Museo di Villa Croce – Genova

Parole, collage e Szymborska: un viaggio lungo una vita nel suo modo di raccontare il mondo.

Wisława Szymborska. La gioia di scrivere, Villa Croce, Genova, 2023. Courtesy Studio ESSECI, Padova

A Genova ha fatto molto caldo, l’aria densa nei giorni di Luglio ha scoraggiato spostamenti che non fossero verso il mare, possibilmente dentro.

Nonostante questo, sapere che al Museo di Villa Croce c’era una mostra sulla Szymborska ci ha rianimati, oltre che incuriositi: cosa avremmo mai potuto trovare, poesie a parte?

Per raggiungere il Museo bisogna allontanarsi dal centro, fatto di viette e cunicoli d’ombra, si deve entrare nel giardino della Villa e salire fin su in cima, così abbiamo fatto. “La gioia di scrivere” a cura di Sergio Maifredi sembra proprio una mostra che aspetta i suoi visitatori: gigantografie della poetessa e cartellonistica pop accolgono ingresso e sale, concentrandosi sui muri per lasciare gli spazi centrali apparentemente vuoti.

Ci mettiamo qualche istante a prendere familiarità con il percorso espositivo, per poi ridere di gusto qualche minuto dopo. Oltre all’esposizione di testi originali e alcuni inediti, la presenza di opere grafiche e collage è stata una rivelazione.

Wisława Szymborska infatti frequentava le avanguardie, aveva amici artisti e intellettuali e le era capitato di cimentarsi nel mondo dell’illustrazione, anche se poi le parole hanno avuto la meglio.

Attivista politica apertamente clandestina nei confronti del comunismo, prende decisioni di rottura dal partito, mentre porta avanti la sua carriera di redattrice con rubriche ironiche e recensioni-feuilleton dai temi più vari (turismo, botanica, arte, ornitologia…).

Il suo vero debutto poetico è del 1957, ma è dagli anni 70 che le sue opere cominciano a essere tradotte, fino al Nobel per la Letteratura nel 1996. Poi arriva la popolarità in Italia e il nostro personale amore nei confronti del suo pensiero e del suo stile.

Wisława Szymborska. Collage. Courtesy Studio ESSECI, Padova

Ma tornando alla mostra: una collezione di minuscoli collage appesi alle pareti, alcuni con composizioni di parole a formulare frasi taglienti, per rafforzare le combinazioni visive dei ritagli. Pochi gli elementi che sovrappone, perché subito intelligenti, di un’ironia colta e bizzarra, spiccata: impossibile resistergli, come con i cioccolatini.

Il viaggio in mostra rivela come la poetessa polacca riesca a giocare tanto con le parole quanto con le immagini, dando vita a un mondo fatto di stupore e di giochi di significato nei confronti della vita stessa, perché “basta guardarsi intorno” per poter leggere le cose che accadono dal suo punto di vista.

Wisława Szymborska. La gioia di scrivere, Villa Croce, Genova, 2023. Courtesy Studio ESSECI, Padova

Incredibile è come – passeggiando nelle sale – si viva la sensazione di una forte amicizia con la poetessa, come se ad arrivare fino a Genova ci avesse spinto il legame di confidenza con Wisława, maturato negli anni dalle sue letture. E per dirla con la citazione del suo traduttore, “la poesia della Szymborska non dà risposte, perché ogni domanda può solo generare altre domande. Essa parla di un mondo aperto, dubbioso, (…) non chiude ma apre ulteriori spazi alla riflessione, e di ogni singolo lettore sembra condividere intuizioni, sensazioni e paure”. (Pietro Marchesani, Elogio dei Sogni, W. Z., introduzione. Le raccolte del Corriere della Sera, 2011)

 

 

Prorogata fino al 17 Settembre!

Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce
Via Jacopo Ruffini, 3, 16128 Genova GE
museidigenova.it

 

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