Voglio vivere qui!

Anche se è impossibile.

"La banda degli onesti" di Camillo Mastrocinque, 1956 - © Reporters Associati & Archivi

Ci siamo occupati spesso di case, nella nostra rubrica dedicata all’architettura e al design. Soprattutto durante il covid, diciamo con ironia di essere stati in trend. Il fatto è che la casa è uno spazio sacro e non abbiamo bisogno di influencer che rendano il concetto più credibile: è così e basta.

Proviamo a pensare alle chiese, alle scuole, agli alberghi, agli spazi dismessi e occupati o a quelli rimodellati per ospitare: questi modelli di “case” simboleggiano prima di tutto l’accoglienza, stato d’animo necessario per lasciare che il nostro corpo e la nostra anima si riposi, trovi un riparo, un ristoro.
Non vogliamo essere filosofici, ma realisti. Non è forse così anche per voi?

La definizione della Treccani ci dice che si intende per casa una “costruzione eretta dall’uomo per propria abitazione; più propriam., il complesso di ambienti, costruiti in muratura, legno, pannelli prefabbricati o altro materiale, e riuniti in un organismo architettonico rispondente alle esigenze particolari dei suoi abitatori.”

Queste parole ci hanno portato alla mostra fotografica della Centrale Montemartini di Roma, il titolo è: “architetture inabitabili”. La casa, oltre ad avere una funzione ospitale e possessiva – come suggerisce la definizione condivisa – è un edificio architettonico.

Quante volte vi è capitato di ammirare una struttura futuristica o al contrario molto antica e commovente, e immaginare di poterci vivere?

La mostra in questione espone oltre 150 fotografie di edifici storici, per esplorare il fascino e la complessità di alcune architetture inabitabili in Italia; le immagini sono divise per tipologia, destinazione d’uso ed epoca di costruzione (ndr).

Il Gazometro di Roma, il Cretto di Gibellina, il campanile semi sommerso nel lago di Resia sono solo alcune delle strutture esposte: se Airbnb desse la possibilità di dormire una notte in uno di questi stabili, non sareste curiosi di vivere l’esperienza?

San Vito di Altivole (Treviso), Complesso monumentale Brion, bacino del padiglioncino, 2004 © Giudo Guidi - CISA A. Palladio

La domanda che ci siamo posti ha a che fare con il concetto di desiderio, più che di accoglienza. Proviamo ora a trarre delle rapide conclusioni, perché sì l’articolo sta per finire ed è giusto anche arrivare al punto: qual è la casa dei vostri sogni? In quale casa desiderereste abitare, anche solo temporaneamente?

Volate con la fantasia e ripensate ai vostri spazi, è sempre bello cambiare casa, senza dover per forza traslocare.

Ah, se volete vedere la mostra:
Architetture impossibili
a cura di Chiara Sbarigia con Dario Dalla Lana
Fino al 5 maggio
Musei Capitolini Centrale Montemartini
Chiuso il 1 maggio

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