Noi, lupi mannari

L’originale progetto del collettivo artistico Mali Weil invita a un ri-posizionamento dell’umano, come parte di un più ampio quadro relazionale:

“Divenendo diplomatiche e diplomatici, non dovete immaginarvi di divenire ambasciatori dell’Accordo tra tutti gli esseri. Ho avuto studenti che arrivavano convinti che fosse loro compito preparare il giorno in cui il lupo dormirà con l’agnello. 

Niente di più lontano dalla diplomazia, dalla postura del licantropo. Diplomazia significa accettare che il luogo della parola, del negoziare sia lo stesso luogo della divorazione reciproca.

Ci sono di mezzo bocca, denti, lingua e la violenta precipitazione a mordere e a inghiottire, a mandare giù l’Altro e a essere morsi, inghiottiti, mandati giù. Divina et Devorator, Divina e che tu sia Divorato, il motto della scuola, non è in questo caso un modo di dire, è ciò che ci è richiesto nel riposizionarci come anthropos nella comunità vivente con cui coabitiamo”.
Questo virgolettato è un estratto dal discorso di Holda K. Rebane del 2022, per l’inaugurazione della Scuola di Diplomazie Interspecie e Studi Licantropici della Centrale Fies in Trentino, di cui è direttrice. 

La parola licantropo deriva dal greco: lùkos «lupo» e antropos «uomo» e racconta di una figura carica di significati, un essere bestia, metà lupo e metà uomo, che a seconda delle culture può essere temuto, venerato, invocato. 

Nel discorso di Holda si fa strada un’attualità sconcertante, se lo si legge da un punto di vista bellico: una bocca che morde, che attacca e sbraita; che gestisce la violenza in modo famelico ma che contemporaneamente può fare tutto il suo opposto, per dare voce al linguaggio e alla diplomazia. Non ci sono parole per quello che sta succedendo in questo lungo periodo storico: da Buča fino a Gaza impossibile descrivere le disumanità commesse.

La Scuola di Diplomazie Interspecie e Studi Licantropici affronta diversi percorsi di formazione, per fornire “competenze utili alle professioni della diplomazia interspecifica”. Certo, la scuola opera come istituto avanzato di ricerca, ma se l’educazione è un fondamento della nostra attitudine alla vita, perché non partire proprio da questo spazio, sfruttando il campo didattico alternativo in cui opera?

Perché “formarsi alla diplomazia interspecie e alla licantropia significa affinare competenze diverse per muoversi con abilità in tutti i futuri contesti internazionali e interspecifici delle politiche, delle scienze e delle culture delle alterità oltre umane” (Muse e Centrale Fies)

Approfondire questa ricerca, vuol dire aprirsi a tutte le relazioni possibili e le commistioni impensabili mai esistite. Vuol dire trovare strumenti alternativi per affrontare il presente e insieme comprendere – per contrastare – l’altra faccia dell’indole umana, quella disumana.

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