Quanti amici e amiche conoscete che appena entrano in casa chiedono a Siri di accendere la luce in corridoio? E quanti hanno cambiato la disposizione degli arredi per agevolare la ricezione di comandi di questo tipo?
L’Intelligenza Artificiale ha messo piede (o meglio, codice) nelle nostre case, rivoluzionando il concetto stesso di designer d’interni.
Le case italiane, soprattutto quelle ereditate dai nonni e dalle nonne, pregne di storia e tradizione, stanno vivendo un restyling futuristico. Pareti che rispondono alle esigenze di luce in base all’ora del giorno, sistemi di arredo che si adattano automaticamente all’uso degli spazi o assistenti virtuali che suggeriscono la disposizione dei mobili in base ai gusti personali e alle tendenze del momento. L’AI non è più solo un supporto, è diventata protagonista nell’organizzazione degli ambienti domestici.
E poi ci sono loro: gli immobili “smart-ready”, già progettati con tecnologie AI integrate, come gli “Specchi Intelligenti”. Non solo riflettono l’outfit di turno, ma fungono da schermo personale, permettendoti di scaricare le applicazioni che potresti usare mentre ti fai la barba o ti trucchi. Inclusa quella meteo.
Cosa aspettarsi invece in salotto? I divani modulari S(i)mar ad esempio hanno sensori biometrici sui braccioli, capaci di registrare il tuo stato di salute grazie alle sedute: temperatura corporea, pressione arteriosa e battiti del cuore. Sono così premurosi che monitorano anche la tua postura, dispensando consigli su esercizi di ginnastica.
E quando sei veramente rilassato, rilassata, non puoi fare altro che assecondare l’atmosfera di relax: Ameluna è una lampada trasparente, progettata da Artemide e Mercedes-Benz. Il suo volume asimmetrico e la schiettezza della luce al suo interno, illumina gli ambienti in modo sincero ed empatico. Grazia a “un’ottica combinata con un nastro di alluminio che supporta i LED (…) la luce è diretta e parzialmente rifratta nell’ambiente, attraverso il corpo trasparente.” Ma la vera rivoluzione di questo oggetto sta nella sua compresenza: “la luce di ogni interno, in auto o in uno spazio, può essere parte di Internet of Things e seguire con il variare degli scenari la nostra percezione ed esperienza.” (artemide.com)
Queste case non solo offrono comfort avanzati, ma rinvigoriscono anche il mestiere dell’agente immobiliare, che ha props all’avanguardia di cui vantarsi. Vuoi mettere il fascino delle cucine in muratura con quello di uno specchio che ti dice se pioverà?
A proposito di meteo, non è da meno il lavoro dello studio londinese New Territory: con “Frame” il collettivo di designer ha lanciato la “finestra intelligente”, un lucernario capace di arieggiare e illuminare gli ambienti, grazie a sistemi di controllo integrati nel telaio e nella tenda motorizzata. La sua specialità? Una striscia LED “che aumenta l’illuminazione naturale proveniente dalla finestra” (domusweb.it).

Frame by New Territory
Le aspettative si alzano e chi possiede una casa “tradizionale” si trova improvvisamente a inseguire un nuovo standard. Per chi ci conosce, queste abitazioni non fanno al caso nostro, restiamo degli inguaribili nostalgici, ma non possiamo fare finta di nulla.
In questo affascinante mix tra passato e futuro, dove le ville in campagna hanno un cuore tecnologico e gli appartamenti cittadini diventano hub di innovazione, l’Intelligenza Artificiale sta ridefinendo il concetto di “casa”: uno spazio dinamico in cui abita sempre qualcuno, anche quando di presenza umana non vi è traccia.
Il design non è più solo una questione di estetica: è interazione, compagnia, intelligenza.
E per chi la pensa come noi? Ci siamo interrogati molto su questo aspetto mentre scrivevamo l’articolo. Quello che ci rincuora è che dopo tutto basta sentirsi a casa, senza però essere minacciati dall’AI.