Fumante – nella credenza

Tazze, che calore. Una carrellata di homecup per godersi la solitudine

Collezione Bloomingville. Foto: © Bloomingville

Gennaio è il mese del riposo. Sembra che si debba ricominciare con i buoni propositi, ma è tutto finto. Sì, certo, il nuovo anno scatta dal primo giorno del mese in questione, ma la verità è che l’inverno mette a dura prova ogni stimolo – settimane bianche a parte.

Per questo motivo nel nostro articolo sul design ci concentriamo sulle tazze. Quanti di voi le adorano? Quanti di voi ne hanno una collezione infinita, che mostrano solo in parte?
Nel nostro team almeno due.

Ecco, per permetterci di starsene comodi, abbiamo preparato una carrellata di modelli per tutti i gusti, tra i must have a quelli più frivoli che non sono certo da meno. 

Quindi, Seletti: marchio italiano che racconta un universo anticonformista, ludico e a volte – ma solo a volte – kitch, mette in gioco fantasia ed eccentricità. Un esempio è la collezione “Hybrid”, servizio di tazzine e piattini di ceramica disegnati dallo studio milanese Ctrlzak, con una doppia personalità: colori scintillanti e rifiniture disegnate a mano mixano epoche e stili, unendo motivi etnici con elementi decorativi tradizionali ispirati all’Occidente. Ottime tazze per un sorso di tè moderno e conviviale.

Collezione Hybrid. Immagini: © Seletti

Andiamo in Danimarca, con la collezione “Bloomingville”; fondata da Betina Stampe nel 2000, questo marchio rappresenta la dolcezza e il calore domestico di interni romantici e spiritosi. Bellissime le tazze e le ciotole “Elia”: colori naturali e rustici, con manici allungati le prime, semplici e capienti le seconde, prodotti artigianalmente. L’intento è l’accoglienza e lo spirito è quello della quotidianità dello star bene in casa. 

Voliamo negli Stati Uniti per la collezione “Muse” di Jonathan Adler. Interior designer e ceramista divenuto celebre verso la fine degli anni novanta a New York, Adler ha uno storico da avvocato appassionato per l’arte del decoro, il suo occhio estroverso e il desiderio di unire culture in un mix di arredi interni ed esterni, gli permettono di coniugare il pop statunitense a iconografie popolari peruviane. Ma non solo: gioca con il mondo dell’arte e nascono così le tazze con i volti, come la Dora Maar o la tazza Gala, sempre in ceramica bianca, dove parti del volto vengono riproposte come muse ispiratrici, accomunate da un manico.

Collezione Muse. Foto: © Jonathan Adler

Questo è solo un piccolo assaggio di quello che stringiamo tra le mani ogni mattina. Abbiamo sempre pensato che la scelta della tazza riveli il nostro modo di essere nel profondo, il modo di relazionarsi al mondo e con i nostri cari. E voi? Qual è la vostra tazza del cuore?

Non siate timidi.

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