Edicole oltre la nostalgia

Le avevamo date per spacciate e invece no.

Edicola Radetzky - viale Gorizia, Milano © Zero.eu

Secondo i dati dello Snag, il Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai, oggi in Italia ci sono 12.000 edicole contro le 40.000 di 15 anni fa.

Molte hanno chiuso e questo è un dato di fatto, ma altre hanno riaperto con una nuova formula: vendono giornali e riviste, certo, ma non solo.

Servizi, intrattenimento e cultura fanno da contorno a una selezione editoriale accurata: poche scelte ma buone e soprattutto le più richieste. Nella comunità di quartiere torna così a svilupparsi un senso di appartenenza tipico dei cortili nelle case popolari anni ‘50, quando i bambini erano di tutti.

Le edicole sono oggi un nuovo punto d’incontro, un luogo in cui c’è spazio per chiunque, ognuno con il suo piccolo posto di sapere: “mi metti da parte il Venerdì quando esce?”.

Il concetto di custodire le informazioni per poi diffonderle, rispecchia in pieno l’architettura di queste casette: sempre aperte, con vetrine su ogni lato a dichiarare l’intento divulgativo dello spazio che oggi in alcuni casi ha anche un cortile, dove lasciar crescere fiori e piante.

Di proprietà del comune di Milano, a seguito di un progetto di riqualificazione del territorio, la piccola edicola Radetzky diventa sede di mostre d’arte contemporanea e attività culturali.

Come anche nel caso di Lino’s a Bologna: un allestimento creativo del piccolo magazzino sul retro sfrutta lo spazio per esposizioni di artisti locali randomiche che nutrono la creatività territoriale e stimolano la conoscenza del vicinato.

La storica edicola in via del pratello prende oggi il nome del giornalaio che da anni e tutti i giorni riforniva in bicicletta bar e locali con riviste nazionali, senza risparmiarsi commenti vari in base all’hype politico e culturale della settimana. Lo andavi a trovare e potevi parlarci per ore.

Oggi Lino non c’è più, ma il Circolo della Pace che gestiva l’affitto del locale, ha selezionato il progetto di Viola e Lara per assicurare continuità allo spazio: “Abbiamo pensato di offrire anche una serie di servizi per il quartiere, che andranno dal fermo posta, alle fotocopie, passando per la creazione di account Spid e ai servizi di portierato. Per esempio per chi non sa a chi lasciare le chiavi, oppure cerca il numero di un idraulico o di una babysitter: potremmo mettere in contatto le persone”.

Progetto di design e poi di concetto è invece Civic di Nolo a Milano, dove +Studio Architetti ha lavorato sulla “quarta parete” dell’edicola con un doppio pannello di ledwall ai lati, che attira i visitatori grazie alle immagini riprodotte sugli schermi. A giugno Civic ha ospitato talk e incontri della community Mulieres, un polo digitale e poi magazine in edizione cartacea con una distribuzione limitata, che abbraccia e racconta la creatività femminile internazionale.

Costruire un nuovo modo di fruire le notizie è una scelta coerente con la rivoluzione sulla comunicazione che la nostra società sta attraversando: noi siamo con le edicole! Abbiamo bisogno di confronti dal vivo, anche per parlare di articoli dal web.

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