Carol Rama, Unique multiples

Intransigente, irriverente, erotica.

Carol Rama, Seduzione (mano), 2004 © Archivio Carol Rama, Torino

Elena Re è una donna minuta e con gli occhi gentili. Abbiamo avuto il piacere di conoscerla durante le giornate di inaugurazione di una mostra da lei curata e di cui custodisce alcuni teneri aneddoti, alternati da una paziente ricerca tipografica.

La mostra è su una donna unica nel suo essere artista, come poche se ne trovano oggi, si tratta di Carol Rama.

Si può dire che Elena e Carol non hanno molto in comune, sappiamo benissimo che qui l’artista è Carol, ma abbiamo approfittato di questo incontro per ricordare che anche il mestiere del curatore occupa uno spazio importante nell’esperienza di fruizione e conoscenza delle opere esposte. Quindi, proprio perché la comunanza di spirito non era necessaria, Elena ha trascorso l’ultimo anno nello studio dell’editore torinese Franco Masoero, molto vicino a Carol, per raccogliere gli ultimi lavori dell’artista e ordinarli, conoscerli.

Si tratta di opere di stampa dalle più svariate tecniche: acquatinta o acquaforte, con tirature varie, su cui però Carol interviene di continuo. Con smalti per le unghie, segni grafici, colori.

Va da sé che il titolo della mostra è un ossimoro necessario: sono multipli sì, ma sono unici, perché Carol non era capace di stare ferma.

Nata a Torino e vissuta moltissimi anni, ha avuto un’infanzia disillusa: dopo i primi tempi di agio, la madre si ammala e l’azienda del padre fallisce. Costretta tra ospedali psichiatrici e decessi, Carol usa l’arte per difendersi e insieme conoscere ogni aspetto espressivo dell’essere umano.

Carol Rama, Dorina, 2000 © Archivio Carol Rama, Torino

Disegna lingue, corpi espressionisti e a tratti malati, deformati, erotici. Disegna mammelle, sederi, orinatoi e lo fa giocando con un presente che non le piace, ma con cui deve fare i conti. Rispetto all’arte grafica, non ci pensava nemmeno di produrre lavori “in batteria”, lei libera e comicamente scontrosa. Ma Franco la convince, le lascia spazio, e lei se lo prende.

La mostra, realizzata in occasione dei 10 anni dalla sua scomparsa, si divide in otto sezioni, dove l’intervento di Elena è una guida narrativa fatta di parole e fatti, che suggerisce piccole interpretazioni, senza essere invadente e anzi, lascia godere fruitori e fruitrici della genialità di questa artista.

In cima a una storica sede museale, da Villa delle Rose si vede Villa Spada e la visita merita anche solo per la sua collocazione. Saremo sicuramente di parte, amiamo Carol Rama e la fortuna di aver conosciuto Elena non è da meno, ma insomma, avete tempo per correre a Bologna.

Fino al 30 marzo 2025
Villa delle Rose
Via Saragozza 228/230, Bologna

Carol Rama, La mucca pazza (M.P.22), 2002 © Archivio Carol Rama, Torino

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