Cinquanta a testa, così evitiamo che ci facciano causa. Da vivi erano sconosciuti, mentre da morti valgono oro.
In sordina e prima di ferragosto esce il secondo lungometraggio di questo giovane – 1984 – regista tunisino: pochi riflettori e bassa distribuzione per un Premio Orizzonti – Biennale di Venezia 2024. Chi può, recuperi.
Aya ha quasi trent’anni e lavora in un hotel di lusso per portare i soldi a casa. Vive con i suoi tra quattro mura meno che modeste, con un padre di poche parole e una madre padrona che l’ha sempre schiavizzata.
Nel percorso tra casa e lavoro una mattina accade qualcosa di diverso dal solito, talmente potente da permetterle di cambiare prospettiva e prendere in considerazione l’inverosimile, ma no: non ve lo possiamo raccontare, cosa accade. (Però non googlate!)
La morte si incontra con la vita, più volte in questo film. Parlano, si confrontano, ballano insieme anche – una delle scene più romantiche e macabre mai viste. Sono loro le due protagoniste indiscusse ed entrambe si prendono la propria rivincita personale, la prima sulla seconda e viceversa. Aya, poi Amira, fa solo parte del gioco. Ma grazie alla sua intelligenza e scaltrezza, riesce a fare giustizia.

Una sconosciuta a Tunisi, un film di Mehdi Barsaoui (2024)
Intorno si muove una Tunisia maschilista e retrograda, impantanata nel marcio corrotto di un paese poco giustiziero, niente di nuovo neanche per noi. Poliziotti silenti e violenti, caratteri femminili subalterni che imitano i poli opposti della donna buona e di quella cattiva. La sorte invece fa il doppio gioco.
Ma cosa vi stiamo dicendo? Che questo film va visto, per recuperare un po’ di forza e credere nella verità, nel fare giustizia e nel combattere perché si sappia, senza mollare mai: qualcuno sarà dalla nostra parte e tutti sapranno. Sì, stiamo parlando di un film senza raccontarvelo. Vi facciamo venire voglia di scovarlo là dove forse qualcuno ancora lo proietta.
Perché vi farà piangere, vi farà sentire compassionevoli, vi farà pregare, vi farà rabbrividire.
Ah, dicono prima che inizi, che è stato liberamente ispirato a fatti realmente accaduti. Appena finirà, sapremo che non si tratta di fatti isolati, ma che per molti di questi la strada è ancora lunga. Nessuno si dà ancora per vinto.
Voto da zero a dieci, otto.

Una sconosciuta a Tunisi, un film di Mehdi Barsaoui (2024)