Nicola Verlato, Myth Generation, Imola

Quando la pittura buca la tela.

Nicola Verlato, Assassinio di Marlowe / Pasolini, 2022 - Imola Musei

Pittore di fama internazionale e di origini venete, classe 1965, Nicola Verlato ha raggiunto metà della sua carriera: da un mese espone a Imola oltre cinquanta opere, tra tele, sculture e disegni di quella che è una personalissima interpretazione in chiave contemporanea della pittura. Anzi, del figurativo.

I suoi lavori prendono spunto da una composizione classica e rinascimentale: i soggetti sono sempre al centro della tela o assemblati in forma piramidale, verso un’ascensione quasi divina. Ma è il tema delle raffigurazioni che fuorivia l’occhio attento e anche forse addomesticato a un certo tipo di lavori.

Nicola Verlato, Hooligans 2, 2002 - Imola Musei

Non osserviamo scene tratte da eventi biblici, non ci sono Madonne con bambino o rappresentazioni di un Cristo compianto. I suoi personaggi sono attuali, vivono di una forte connotazione culturale e simbolica per parlare di contemporaneità.

“Esiste sempre il paradosso nei contenuti che sceglie Nicola Verlato. Forte è anche il ricorso alle analogie: in mostra abbiamo accostato diverse opere per raccontare come ci siano dei parallelismi fra la storia di oggi e quella del mito antico. Il meccanismo del mito è uno solo: parla dell’essere umano, dei suoi valori come anche del suo disordine morale, cosa che avviene anche nel nostro quotidiano. Lavorando al suo fianco per l’esposizione, ci siamo accorti che questi due concetti, quello del presente e del mito, fanno parte di un’unica narrazione.”

Diego Galizzi, curatore della mostra, ci ha raccontato così il percorso espositivo proposto, citando anche corpus di lavori più noti come quello dedicato a Pier Paolo Pasolini o a James Dean.

Verlato recupera i canoni dell’arte classica estrapolando le forme e le gerarchie di stile, per dare vita a suggestioni visive contemporanee dentro cui parlare di sacrificio poetico e circoli viziosi di un non ritorno.

Ed è forse l’eccessiva figurazione che salva il fruitore dal giudizio a cui sembra essere sottoposto: impossibile paragonarsi a quegli uomini dai muscoli scolpiti e dagli sguardi così penetranti.

Dipingere l’eccesso è forse anche un modo per guardare quello che non dobbiamo essere: performativi a tutti i costi.

Fino al 19 gennaio 2025
Museo San Domenico
Via sacchi, 4, Imola

Nicola Verlato, The Merging, 2019 - Imola Musei

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