Esiste, tra i colli bolognesi di Loiano, una scatola nera che svetta in mezzo al verde. Si tratta di un edificio nuovo, unico, che ha preso il posto di una costruzione eretta negli anni ‘70 e che oggi è invece siglata da Lado Architetti.
“Il progetto nasce con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra la tradizione costruttiva del luogo e un linguaggio architettonico contemporaneo.” (ladoarchitetti.it)
Ma in che modo?

Casa sull'Appennino Bolognese, Loiano (BO) © LADO Architetti - foto di Marcello Mariana
Effettivamente diverse costruzioni degli anni ’70 a Loiano riflettono un periodo di crescita e trasformazione: incremento della popolazione, necessità di utilizzare materiali edili popolari, urgenza di dialogo tra le esigenze moderne e il rispetto per l’ambiente montano circostante. Molti edifici vennero costruiti in muratura, con strutture in cemento armato per garantire solidità e durabilità.
Ma come possono costruzioni così “ingombranti” trovare una connessione con la natura selvaggia? Il monolite di Lado Architetti non fa altro che delineare il contrasto domestico e modernizzare il concetto di abitazione rurale:
“Nessun marciapiede perimetrale, nessuna distanza dalla natura. La scelta radicale di concepire questo volume nero, in contrasto con il contesto, riflette la volontà di reinterpretare la classicità della tipica casa appenninica attraverso l’altezza, che equilibra gli elementi, e il tetto inclinato, che richiama le architetture locali. A rafforzare questa relazione, il perimetro è coperto da ghiaia drenante e terreno stabilizzante, materiali che mantengono evidente il legame tra l’edificio e il suolo.” (elledecor.com)

Casa sull'Appennino Bolognese, Loiano (BO) © LADO Architetti - foto di Marcello Mariana
Impossibile distogliere lo sguardo:
questo fortissimo contrasto di forma dichiara che esistono due entità, quella umana e quella naturale, a governare l’habitat. E non è solo una questione di vista dall’esterno. La costruzione, 150 mq, ha al suo interno pareti bianche, design minimale, strutture in legno naturale e ampie vetrate.
Una dichiarazione d’amore, quella degli opposti che si attraggono, ma cercano continuità.
In un paesaggio dove il tempo sembra apparentemente immobile, quello dei boschi dell’Appennino, questo intervento architettonico si impone come un gesto consapevole: comprensione del passato in un nuovo linguaggio. Lontano dalla retorica della nostalgia, ma anche dalle forzature del minimalismo urbano, il progetto di Lado Architetti riporta l’attenzione sull’abitare come atto di connessione. Con la natura, con la memoria dei luoghi, ma anche con la possibilità di ridefinirne i confini.
Un edificio che non cerca di mimetizzarsi, ma di appartenere e anzi farsi notare. In modo diverso, netto, radicale. Perché anche tra cemento, vetro e legno può nascere un equilibrio. E, forse, una nuova forma di bellezza.

Casa sull'Appennino Bolognese, Loiano (BO) © LADO Architetti - foto di Marcello Mariana