Lo avevamo promesso: in questo spazio avremmo parlato una volta al mese di celebri sigle che hanno costruito le relazioni politiche e sociali della storia recente.
Ad Aprile abbiamo affrontato la NATO, ora è la volta dell’ONU. Fondata nel 1945 alla fine della seconda guerra mondiale, è un’organizzazione intergovernativa a tutela del mantenimento della pace e della sicurezza mondiale. Prende il posto della Società delle Nazioni, organizzazione costituita alla fine della prima guerra mondiale e subito rimpiazzata, per essere potenziata.
I membri componenti dell’ONU sono da sempre governi di Stati, ad oggi se ne contano 193. L’Italia ne entra a far parte solo dieci anni dopo, nel 1955, più volte rifiutata dall’Unione Sovietica e dagli Stati Uniti, per trattative diplomatiche e bilanci di potere durante la guerra fredda, ma anche per una scrupolosa analisi degli stati membri.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite oggi lavora per cercare vie diplomatiche non solo nei confronti di azioni belliche, ma anche culturali, razziali e sociali. È infatti del mese scorso l’approvazione di una risoluzione per combattere la discriminazione di genere contro le persone intersessuali.
È la prima volta che l’ONU si schiera definitivamente, affrontando questioni di questo tipo e in merito ai diritti umani.
“Le persone intersessuali nascono con un’ampia gamma di variazioni naturali nelle loro caratteristiche che non si adattano al sistema di genere binario, inclusa l’anatomia sessuale, gli organi riproduttivi o i modelli cromosomici. Secondo i dati ONU, fino all’1,7% della popolazione mondiale nasce con questi tratti.” (The Vision, 11/4/2024).
Cure ormonali e operazioni chirurgiche sono state fino a poco tempo fa attività diffuse su bambini e bambine intersessuali, con l’obiettivo di incasellare la loro sessualità in una categoria di genere “popolare” e socialmente riconosciuta. Senza il loro consenso. Con gli anni queste pratiche hanno causato danni irreversibili alla salute di chi li ha subiti e nel 2013 l’OMS ha condannato ufficialmente questo tipo di interventi.
“La recente risoluzione ONU lavora per garantire alle persone intersex il diritto di decidere sul proprio corpo” (NdR). L’essere umano ha urgenza di liberarsi da categorie culturali e politiche grazie all’evoluzione della medicina e della scienza, insieme con il progresso dell’intelletto e del libero pensiero.
Con questo articolo il nostro obiettivo è quello di essere parte di un cambiamento e di una consapevolezza, affrontando le cause di una discriminazione di genere legata a stereotipi culturali e cattiva informazione. Siete con noi?
Partecipa alla discussione su LinkedIn