Il Palazzo sorge sui resti delle Terme di Agrippa, le prime terme pubbliche romane. Sopravvive a diverse fasi edilizie: dalla fine del 1400 vanta l’accesso sul tracciato della via Papalis, il tratto che riguardava la processione del Papa dal Vaticano al Laterano. Nel Settecento, il periodo “Strozzi”, gli ambienti vengono segnalati nelle guide di Roma per le preziose collezioni al suo interno. A fine Ottocento l’edificio viene parzialmente demolito per privilegiare un nuovo asse viario: Corso Vittorio Emanuele II.
Dal 1918 il Palazzo diventa sede della Fondazione Marco Besso, nata “per promuovere la cultura e far crescere la società” e si affaccia sull’Area Sacra, quella davanti il Teatro Argentina che insieme ai gatti, accoglie quattro templi e i resti della Curia di Pompeo.
Ma perché tutta questa attenzione al Palazzo?
Chi è di Roma, ma anche chi la visita, di sicuro passa davanti alla Fondazione Besso, o per entrare alla Feltrinelli o per scendere da uno dei tanti autobus e proseguire per Piazza Navona.
Pochi però sanno che proprio in quel palazzo si organizzano mostre forse un po’ demodé, ma che sempre incontrano l’arte del disegno e della documentazione.
È il caso de “La biblioteca geografica di Hugo Pratt, un viaggio nella letteratura reale e immaginaria” inaugurata a fine settembre. La mostra, a cura di Patrizia Zanotti, raccoglie oltre 40 tavole originali e acquerelli, filmati e riviste d’epoca, che guidano il pubblico negli itinerari geografici dell’autore e dei suoi personaggi.
Conosciuto come uno tra i più grandi fumettisti di fama mondiale, di Pratt si parla insieme al suo personaggio, Corto Maltese, che compare per la prima volta in “Una ballata del mare salato”, uno dei primi esempi di romanzo a fumetti italiano. È proprio a partire dalle avventure di Maltese stesso durante i suoi viaggi in mare, che la mostra si snoda, riportando le raffigurazioni di Ernest Hemingway e il miliardario Onassis in Sotto la Bandiera dell’Oro, lo scrittore svizzero Hermann Hesse e la pittrice Tamara de Lempicka in Le Elvetiche o per proseguire Jack London in La Giovinezza.
In concomitanza delle celebrazioni per il centenario della Biblioteca della Fondazione, la mostra ricorda Pratt anche oltre Maltese e raggiunge personaggi come Ulisse, a cui sono dedicate le tavole originali dell’Odissea, disegnata nel 1963 per il Corriere dei Piccoli.
“Di Pratt mi ha sempre colpito la sua smisurata biblioteca e il suo ostinato bisogno di conoscere. Viaggiava nei luoghi del mondo ma viaggiava – e tanto – tra i suoi libri. Leggeva e rileggeva la pagina di un romanzo, si fermava ad entrare dentro una poesia, annotava il capoverso di un saggio di storia. La letteratura, insieme al cinema, alla musica e ad ogni altra forma d’arte, era la sua linea dell’orizzonte. La mostra prova a raccontare tutto questo”. (P. Zanotti).
Pronti a viaggiare indietro nel tempo e nell’immaginazione?
Fino al 20 dicembre 2024
Fondazione Marco Besso
Largo di Torre Argentina 11, Roma